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Questo canto selvaggio – Victoria Schwab

Ciao a tutti, oggi torno con una nuova recensione. Vi parlo  di un libro che, inizialmente non mi aveva convinto, ma che alla fine mi ha conquistata.

TITOLO: Questo canto selvaggio. 68698m

AUTORE: Victoria Schwab.

FINALE: cliffanger.

Casa Editrice: Giunti editore,  collana Waves.

PREZZO: 18.00€

PAGINE: 432.

TRAMA: Kate Harker e August Flynn sono eredi dei duw acerrimi nemici che si spartisono Verity City, metropoli spietata che per anni è stata teatro di attentati e crimini efferati, finchè la violenza ha cominciato a degenerare veri mostri, creature d’ombra appartenenti a tre stirpi: i Corsai e i Malchai, avidi di carne e sangue umani, e i potenti Sunai, che come angeli vendicatori con il loro canto seducono e divorano l’anima di chi si è macchiato di crimini. Kate vorrebbe dimostrarsi decisa e implacabile come il padre, che permette ai mostri di infestare le strade e si fa pagare dai concittadini per proteggerli. August vorrebbe sol essere umano, generoso come il padre adottivo, ma la sua maledizione è di essere ciò che gli uomini maggiormente temono: l’ultimo dei Sunai. Proprio mentre la fragile tregua tregua che mantiene la pace tra gli Harker e i Flynn rischia di incriminarsi, un agguato omicida costringe Kate e August a una precaria alleanza. Ma quanto potranno sopravvivere in una città popolata da mostri e in cui nessuno è al sicuro?

Il tema della musica non è limitato solo al titolo, ma è predominante all’interno di tutto il libro, suddiviso in più parti: preludio, strofe ed elegia.

La storia è ambientata a Verity, una città con un alto tasso di criminalità. Ogni atto violento compiuto genera dei mostri. In seguito a questi avvenimenti la città viene chiusa e agli abitanti viene proibito di allontanarsi. all’interno della città  si formano due fazioni all’interno della città: quella di Harker, che vuole controllare i mostri e difende i suoi cittadini dai mostri in cambio di denaro; e quella di Flynn, che combatte strenuamente i mostri.

“Mostri, mostri, belli e brutti, Verranno a mangiarvi, a uccidervi tutti.                    Corsai, Corsai, artigli e zanne, La vostra vita misurano a spanne.                        Malchai, Malchai, vi mostrano i denti, E gli occhi rossi, volenti o nolenti.                  Sunai, Sunai, occhi di pece, Sentite una musica, poi l’anima tace”.

La trama è avvincente e l’autrice è stata brava nel descrivere  i personaggi tanto nel loro aspetto fisico, quanto dal punto di vista psicologico. La storia è narrata dal punto di vista dei due personaggi principali: Kate e August.

Kate, una ragazza decisa e senza paura. Suo padre è Callum Harker, il padrone di V city, che la allontanata dalla sua città pensando che lei non fosse pronta o abbastanza forte da sopportare il grande peso che incombe sulle sue spalle. Kate vuole però dimostrare la sua forza a tutti e si fa cacciare da tutte le scuole in cui il padre la manda sperando così di attirare la sua attenzione. È un personaggio complesso, forte e aggressivo, ma anche fragile a causa di un trauma subito nell’infanzia.

Le piaceva l’idea che ci fossero cento Kate diverse,                                                      che vivevano cento vite diverse.
Forse, in una di quelle vite, non c’erano mostri.
Forse la sua famiglia era ancora unita.
Forse lei e la madre non erano mai fuggite da casa.
Forse non erano mai tornate indietro.
Forse, forse, forse.

August, un ragazzo preciso, studioso e colto, apparentemente normale ma che in realtà nasconde un misterioso passato. È il figlio di Harry Flynn, il capo del FTF, ma è anche un Sunai, la specie più rara di mostro che con la sua musica è capace di divorare le anime di coloro che hanno commesso gravi peccati. Sono necessari per la sopravvivenza di August e dei suoi fratelli perché è proprio delle anime di questi peccatori che loro si nutrono. August odia essere un mostro, vorrebbe essere umano così da poter combattere insieme alla sua famiglia ed evitare di ricadere nell’oscurità: una situazione in cui perde il controllo del suo corpo e causa danni irreparabili. Insieme a lui vivono altri due Sunai che lui considera come fratelli più grandi: Isla e Leo. Entrambi hanno causato enormi danni quando hanno ceduto all’oscurità, nonostante ciò non si fanno scrupolo di usare il loro potere quando serve. La caratteristica dei fratelli è che ognuno di loro ha dei segni sul corpo che ricordano loro quanti giorni hanno resistito senza cedere. August ha dei segni su braccia e spalle, come tanti graffi neri e Isla ha il corpo ricoperto di stelline.

Era la mente che controllava il corpo che controllava i cadaveri sul pavimento i segni marchiati giorno dopo giorno dopo giorno sulla pelle finché non si spezzava e si rompeva e sanguinava al ritmo degli spari e nella melodia del dolore e il mondo era un canto selvaggio, suonava ed era fatto di musica, ed era quello il ciclo dell’esistenza, lo schianto nel lamento, e avanti così e niente era reale tranne August, oppure tutto era reale tranne lui …

Kate e August non potrebbero essere più diversi: lei ascolta musica rock, fuma ed è una ribelle nata; lui suona il violino, ascolta musica classica e rispetta le regole alla lettera. Entrambi appartengono a due mondi e a due fazioni diverse, eppure sin dal primo istante qualcosa li lega. Tra i due non nasce nessun legame affettivo, ma tutto si concentra in un profondo sentimento di fiducia e gratitudine. August salva Kate dall’attacco dei mostri e la aiuterà a guarire quando verrà colpita in uno scontro. Kate a sua volta  cercherà in tutti i modi di salvare August evitando che lui possa ricadere nell’oscurità.

La situazione cambia quando ad August viene ordinato di infiltrarsi nella scuola frequentata da Kate. Il suo compito è tenerla d’occhio e cercare di capire i piani del padre. Kate e August stringono subito un legame che li porterà poi a diventare più uniti che mai quando il pericolo si farà reale e minaccerà di travolgerli.

All’inizio il libro può sembrare un classico romanzo fantasy in cui umani e mostri cercano di convivere tra loro, ma Questo canto selvaggio è in realtà molto di più: la storia è intensa e complessa, piena di colpi di scena e di azione  in cui i vari personaggi si trovano ad affrontare situazioni sempre al limite del pericolo.

Il mondo costruito dalla Schwab è coinvolgente e appassionante; il finale rimane aperto e lascia il lettore con il fiato sospeso. Non vedo l’ora di sapere come continua questa intrigante storia e spero che la Casa editrice Giunti pubblichi al più presto anche il secondo volume.

MOZZAFIATO

                                    cuorecuorecuorecuorecuore


Avete letto questo libro? Fatemi sapere che cosa ne pensate !!

Alla prossima storia!

L.

7 pensieri riguardo “Questo canto selvaggio – Victoria Schwab

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