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Io sono la preda. Venezia Oscura – Anna Pia Fantoni

Save a tutti amici lettori, da oggi il blog ritona attivo dopo le meritate vacanze estive. Voi che cosa fate? Vi godete l’ultima settimana di vacanza oppure siete già tornati pienamente attivi al lavoro?

Venite con me a scoprire di più di una delle mie ultime letture…

TITOLO: Io sono la preda – Venezia oscura

AUTORE: Anna Pia Fantoni

GENERE: Romance – Thriller – Suspance

EDITORE: Independently published

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TRAMA: Chi è Gabriele?Potrebbe essere un normale consulente finanziario parmigiano che trascorre le giornate tra lavoro e filantropia. O potrebbe essere il sadico attore-regista di filmini amatoriali violenti e sanguinosi, con protagoniste ragazze rapite, narcotizzate e violentate.E chi è Giuditta?Potrebbe essere un’imprenditrice di trent’anni, irriverente e pasticciona, che si è trasferita da cinque anni al Lido di Venezia. Oppure potrebbe essere la vittima predestinata, la preda finale di un gioco perverso che va avanti da troppo tempo.Sullo sfondo di una Venezia afosa e affollata di turisti, Giuditta dovrà fare i conti con gli errori commessi, con le proprie insicurezze e, soprattutto, con un passato pronto a sferrare l’attacco decisivo.”Io sono la preda” è un romanzo breve che sfugge alle classificazioni di genere, una storia umana di redenzione e di violenza, di amore puro e di desiderio implacabile. Un dramma, nero e luminoso al contempo, sul potere della manipolazione e sulla fragilità dell’essere umano.


RECENSIONE:  Per prima cosa vorrei ringraziare di cuore Anna Pia Fantoni per aver deciso di contattarmi e chiedermi di leggere il suo romanzo. C’è voluto del tempo, ma alla fine eccoci qui…

Quando Anna Pia Fantoni mi chiese di leggere e recensire il suo romanzo mi aveva spiegato che la trama era oscura e che si trattava di una storia che riguardava il tema particolare e delicato del controllo e della manipolazione psicologica. Ho accettato subito di leggere e recensire il romanzo perché, fino a quel momento, non mi ero mai cimentata con questo genere di romanzo, assicurandomi però sempre la presenza del lieto fine, che per me è sempre necessario.

La prima immagine del libro è molto forte, qualcosa che può spaventare o inorridire il lettore (cosa che è successa a me). Ho provato diverse emozioni all’inizio della lettura: paura, inquietudine, ma anche curiosità. Andando avanti la paura e l’ansia continuarono a crescere portandomi quasi a decidere di abbandonare il romanzo. Giunta a metà del libro, però, tutto è cambiato: il ritmo si è fatto molto più intenso ed incalzante e la narrazione più accattivante. Le diverse domande e i quesiti, che fino  quel momento erano rimasti senza risposta nella mia mente, hanno trovato le loro risposte preparandomi ad assaporare, con maggiore consapevolezza, il resto della storia che si è dimostrata essere molto bella e anche a lieto fine.
Proprio la conclusione del romanzo mi ha portata a un felicità molto forte e anche ad una grande soddisfazione.

La protagonista del romanzo è Giuditta. Viene presentata come una giovane donna di trent’anni intraprendente, anche se un pò pasticciona. È una interprete che guida, con il suo socio, un’importante agenzia di interpretariato a Venezia. La sua vita sembra semplice nonostante lei ce la metta davvero tutta per complicarsela, soprattutto in fatto di uomini. Il suo presente sembra organizzato e programato: far diventare la sua agenzia la migliore della città; eppure il suo passato continua a perseguitarla e a farle temere che, un giorno o l’altro, possa tornare a prenderla e trasformarla nuovamente nella vittima, nella preda, di un gioco perverso dal quale è sfuggita viva per miracolo. Il suo personaggio è quello che mi ha colpita di più. Non è facile per nessuna vittima avere la forza di opporsi al suo aguzzino, ma Giuditta è stata così caparbia da non mollare mai. Certo, capita a tutti di sentirsi si nuovo vulnerabili, ma l’importante è non arrendersi e inparare a rialzarsi sempre dopo ogni caduta, anche la più difficile.

Samuele, il socio di Giuditta, è un giovane che si occupa dell’aspetto economico dell’agenzia. È innamorato perso della sua socia fin dal primo momento in cui l’ha vista, ma non ha mai fatto il primo passo. In compenso è diventato il suo migliore amico, quello che la conforta quando il fidanzato di turno la lascia e che la fa sempre ridere con le sue frasi in veneziano e il suo modo spiritoso di chiamarla “papera”. Ho apprezzato molto questo suo carattere sempre leggero e spiritoso, che però lo tramuta anche in una belva quando si arrabbia, il che accade quasi sempre a causa del carattere di Giuditta. Samuele potrebbe essere fatto santo subito: lui è l’angelo custode di Giuditta, pronto a sorreggerla sempre e in ogni occasione. Spesso succede che i giovani amanti, quando uno dei due comprende il passato tragico e oscuro del partner, tendano ad allontanarsi; ma Samuele non lo fa.

Il personaggio più inquietante del libro, e che mi ha davvero tenuta sveglia la notte (e non in senso positivo) è quello di Gabriele. Appare come un normale e annoiato agente di borsa, che nasconde però più di un semplice scheletro nel suo armadio. La sua stessa anima appare oscura come il carbone e macabra come solo quella di un vero delinquente può essere. La sua ossessione per Giuditta, cominciata quando era giovane, continua a perseguitarlo e lui è disposto a tutto pur di placare quella parte di sè e finalmente rimettere le mani sulla sua preda. Il suo personaggio credo che si uno di quelli che affascina ma al tempo stesso spaventa: l’autrice è riuscita a catturare la vera essenza dell’uomo malato che farebbe di tutto pur di avere un’altra dose della sua droga (e non mi riferisco alla sostanza stupefacente). Gabriele è davvero ossessionato da Giuditta, dal loro passato e dalle emozioni che lei gli fa provare.

Lo stile della Fantoni è un susseguirsi di salite e discese grazie al suo ritmo. Grazia al triplo punto di vista (Giuditta, Samuele, Gabriele) il lettore può comprende fino in fondo le luci e le ombre di tutti i personaggi, riuscendo a capire quanto sia potente il potere della manipolazione psicologica su una mente fragile. Questo romanzo, però, non è solo manipolazione negativa, perchè dimostra anche come una vittima, in origine debole, possa imparare a risollevarsi e diventare molto più forte di quanto non fosse prima e riuscendo così, non solo a sfuggire ai propri demoni, ma anche a sconfiggerli definitivamente ritornando libera di vivere la propria vita.

Come ho detto inizialmente la lettura del libro non mi aveva presa, ma giunta a metà del romanzo ne sono stata completamente attratta ed è diventato difficile per me staccarmi dal kindle e smettere di leggere. Questo dimostra come un buon libro non sia solo quello che conquista dalla prima all’ultima pagina, ma sia anche quello che riesce a conquistare il lettore piano piano, pagina dopo pagina portandolo, infine, a chiedere “ancora e ancora”


Che cosa ne pensate di questo libro? Sono riuscita a solleticare la vostra curiosità?

Alla prosima storia

L.

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