Weekend fuori porta

Il sentiero degli innamorati – Ascea marina

Salve amici lettori, oggi i presento una nuovissima rubrica nella quale vi proporrò luoghi da esplorare per una gita fuori porta. Ovviamente si tratta di luoghi che io stessa ho visitato e che mi sono rimasti nel cuore.

Questa estate mi trovo a Palinuro, smaggiore frazione di Centola, in provincia di Salerno in Campania. Si tratta di una bellissima località di mare il cui nome deriva da uno dei personaggi dell’Eneide: Palonuro, nocchiero di Enea che, come racconta il mito, scappò da Troia in fiamme per giungere in Italia. Giunto presso un temibile scoglio (secondo le fonti riconducibile proprio alla zona di costa compresa tra il golfo di Policastro e l’insenatura di Pisciotta), a causa di una tempesta il giovane Palinuro, addormentatosi al timone, venne sbalzato via dalle onde cadendo in mare. Il giovane riuscì a salvarsi dalla furia del mare ma venne ucciso dalle popolazioni indigene presenti sul territorio. A causa di questo orribile delitto, il mito racconta che le divinità greche si adirarono inviando pestilenze sulle popolazioni italiche. Per poter sfuggire all’ira divina, il popolo che aveva ucciso Palinuro gli dedicò proprio quello scoglio che era stato la causa della sua disgrazia e anche un tempio eretto su di esso.

Bella storia vero …? Ma ora torniamo a noi.

Dove eravamo rimansti? Ah sì… dove vi porto in gita?

Se amate il trekking e siete dalle parti di Ascea Marina (SA), non potete perdere il “Il sentiero degli innamorati”. Si tratta di un percorso naturalistico all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, lungo circa 2 km e con un dislivello complessivo di 140 metri.

Si parte dalla spiaggia della Scogliera di Ascea Marina per giungere, attraverso salite ripide e discese, sentieri, scalinate e passerelle in legno, alla torre del Telegrafo dalla quale si gode una vita mozzafiato del Golfo di Velia.

Personalmente mi chiedo come mai si chiami “Il sentiero degli innamorati” visto che, a mio parere, non c’è nulla di romantico in una scarpinata dove si suda, si viene punti dalle zanzare e si giunge a destinazione senza fiato. È pur vero che nessuno ci corre dietro e quindi si può affrontare il percorso con tutta tranquillità. Nel mio caso, il poco tempo a disposizione prima che calasse il sole (e la mancanza di un baldo giovane che mi accompagnasse) lo ha trasformato in una corsa a ostacoli. In ogni caso ne è valsa la pena perché ad attendermi alla fine del percorso c’era una vista mozzafiato del tramonto sul Mar Tirreno.

A.A.A. Cercasi baldo giovane per la prossima scarpinata di trekking.

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