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“L’uomo che leggeva romanzi d’amore” di Luis Sepúlveda

Buongiorno lettori, come state? Se anche voi, come me, amate le storie d’amore ma avete voglia di leggere qualcosa che non sia un romance, ho il libro che fa per voi.

Venite con me, nella …. per conoscere il vecchio che leggeva romanzi d’amore.

TITOLO: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore

AUTORE: Luis Sepúlveda

EDITORE: Guanda

GENERE: Narrativa contemporanea

DATA DI PUBBLICAZIONE: maggio 2022

PAGINE: 132

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TRAMA: Il vecchio Antonio José Bolívar vive ai margini della foresta amazzonica ecuadoriana. Ha con sé i ricordi di un’esperienza – finita male – di colono bianco, la fotografia sbiadita della moglie e alcuni romanzi d’amore che legge e rilegge in solitudine. Ma il suo patrimonio è una sapienza speciale che gli viene dall’aver vissuto dentro la grande foresta, insieme agli indios shuar. Solo un uomo come lui potrà dunque adempiere al compito ingrato di inseguire e uccidere il tigrillo, il felino che, accecato dal dolore per l’inutile sterminio dei suoi cuccioli, si aggira minaccioso per vendicarsi sull’uomo.

RECENSIONE: Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1968) è il primo romanzo di Luis Sepúlveda, coronandolo uno degli autori più amati dell’America Latina. Nel 2001 ne è stato tratto l’omonimo film diretto da Rolf de Heer.

Il protagonista è Antonio José Bolivar, un “vecchio” appassionato di romanzi d’amore. Ormai giunto all’età della vecchiaia, comincia a ripercorrere la propria vita: dove è nato e vissuto, chi ha incontrato e l’amore che ha provato con la sua cara Dolores, colma di gioie ma anche di eventi dolorosi.

Sposati all’età di soli quindici anni, Antonio e Dolores iniziano la loro vita matrimoniale colmi di amore, ma dopo qualche anno a causa dell’incapacità di Dolore di avere un figlio, i coniugi sono costretti ad abbandonare il villaggio per delle superstizioni che riguardavano Dolores. Comincia così l’esilio di Antonio e Dolores: raggiungeranno le aree della foresta Amazzonica per iniziare una nuova vita; ma l’impresa è ardua a causa delle bestie feroci e della furia degli elementi che ostacoleranno più volte i tentativi della coppia.

Nonostante l’intervento provvidenziale degli “Shuar” – gli indios nativi della foresta – che insegneranno ad Antonio come cacciare e coltivare il terreno, Dolores soccomberà a causa di una malattia. Da quel momento la vita di Antonio non sarà più la stessa e verrà sopraffatto dal dolore a causa della perdita della sua amata. Per sopportare l’immensa sofferenza, Antonio legge romanzi d’amore, così da rivivere e ricordare quel sentimento profondo che lo legava alla sua Dolores.

Antonio si sente solo ma impara a vivere nella foresta insieme agli indios, apprendendo i loro costumi senza, però, potersi mai poter diventare “uno di loro”. Giunta per lui l’età della vecchiaia, Antonio decide di tornare nel luogo in cui è nato e integrarsi nuovamente nella società e nella civiltà dei “bianchi”, e si impegna nel difendere i diritti del popolo “Shuar” contro i “gringos” che vogliono strappare loro la foresta.

Grazie alla propria conoscenza della foresta, Antonio è l’unico in grado di cacciare l’animale pericoloso che si aggira nel villaggio in cerca di vendetta: è una femmina di tigrillo in cerca di vendetta dopo l’uccisione dei suoi cuccioli e del suo compagno.

Il vecchio che leggeva romanzi d’amore racconta una storia che parla di contrasti: i ricordi del passato e le difficoltà del presente, la bellezza e l’equilibrio della natura contrapposti alla sua ferocia, la stupidità dell’uomo e la sua saggezza.

Sepúlveda crea una struttura narrativa particolare: la prima parte del romanzo è costellata dai flashback che raccontano la vita di Antonio; mentre nella seconda si ritorna al presente con una linea temporale che cattura il lettore.

In ogni suo romanzo Sepúlveda trasmette messaggi importanti: dall’amicizia tra due animali completamente diversi, all’incontro tra due realtà opposte che, nonostante le differenze, possono imparare a coesistere in armonia.
Ne Il vecchio che leggeva romanzi d’amorel’autore mette in primo piano il rapporto tra l’uomo e la natura e le aggressioni dei “gringos” verso gli indios, auspicando, nel finale, un ricongiungimento di questi due mondi, così apparentemente differenti ma in realtà molto simili.

INCREDIBILE

                                       

Letizia.

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