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Review Party. Eternal night – Debora C. Tepes.

Salve a tutti amici lettori, come potete vedere non sono scomparsa del tutto. La sessione esami mi ha assorbita tantissimo nelle ultime settimane e per questo mi sono dovuta allontanare un pò dal blog e dalle varie attività.

Oggi però, torno più carica che mai e pronta a parlarvi di un nuovo libro concluso proprio questa mattina.

TITOLO: Eternal Night

AUTORE: Debora C. Tepes

GENERE: Dark Romance

EDITORE: Self Publishing

COPPIA: Nadir & Layra

TRAMA: Nadir

Nadir è solo un ragazzino quando è costretto a fuggire con suo fratello Quadir da una moschea in fiamme nella sua città, in Libano. Lì, tra le pietre divorate dall’esplosione, ha perso non solo i suoi genitori ma anche tutta la vita così come l’ha conosciuta sino a quel momento, e ha siglato un inconsapevole patto di sangue con la violenza, che d’ora in poi sarà il suo destino.
Adesso che è ormai un adulto, la vita di Nadir è scandita da violenza e aggressioni e dalle regole del clan che ha fondato con suo fratello e che gestisce scommesse clandestine, droghe di ogni genere e racket. La violenza è l’unico linguaggio che Nadir conosca, tutto ciò che ha portato con sé dalla sua terra e che l’ha seguito fino in Europa, dove si è rifugiato. Tuttavia, anche per lui esiste qualcosa di sacro e intoccabile: la famiglia, il bene supremo da proteggere. A ogni costo.
Layla
Layla non ama la compagnia della gente. Preferisce rinchiudersi nel suo mondo, cullata dalle note del pianoforte sul quale lascia scorrere le dita. A casa, Layla non ha nessuno che l’aspetti: d’altra parte, suo padre è il capo della squadra omicidi della polizia di Berlino e ha ben altro di cui occuparsi. Tuttavia ogni tanto, trascinata da un’amica, anche lei si concede una nottata diversa dal solito. Ed è così, durante una notte in una discoteca della capitale, che il destino di Layla prende una piega inaspettata. È lì, tra le luci stroboscopiche che l’accecano e la musica techno che l’assorda, che incontra Nadir e si perde nei suoi occhi color dell’ebano. Le loro orbite collidono e, da quel momento in poi, niente sarà più lo stesso. Lei cade nella trappola dell’oscuro sconosciuto arrivato dal Medio Oriente e lui crede di avere il potere in mano. Non l’ha scelta per caso: sa perfettamente chi sia e, soprattutto, quale ruolo ricopra suo padre. Rapirla e consegnarla a suo fratello Quadir è il suo unico scopo. Ma ciò che Nadir ancora non sa è che sarà lui stesso a cadere in una trappola dalla quale sarà impossibile fuggire: quella della passione.
In bilico tra la vita e la morte, costantemente sospesi tra la verità e la menzogna, il giusto e lo sbagliato, Nadir e Layla si lasciano travolgere in una spirale di attrazione incontrollabile. Ma può l’amore sopravvivere al richiamo irresistibile del sangue? Possono due anime perdute ritrovarsi al di là del bene e del male?

RECENSIONE: Per prima cosa voglio ringraziare l’autrice, Debora C. Tepes, per avermi concesso di leggere il suo libro in anteprima (anche se, come al solito, mi sono lasciata la lettura priprio a ridosso del review party). Inoltre voglio dirvi che io, personalmente, non leggo molti dark romance e che quelli fino ad ora letti non erano certo somiglianti a questo incredibile libro, quindi spero di riuscire a dirvi le mie impressioni e le mie opinioni senza fare troppi disarstri.

Quando lessi per la prima volta la trama Eternal Night mi immaginai un dark romance in stile Bella e la Bestia, dove la povera ragazza rapita alla fine riesce a sopraffare il terribile carceriere. Non avrei potuto sagliarmi di più.

Eternal Night non è una storia come tutte le altre, fatte di salite e discese. Quella creata da Debora C. Tepes è la storia di due ragazzi che discendono negli inferi più oscuri e passionali della loro psiche senza sapere se, e come, alla fine, riusciranno a riemergere da essi.  

Nasir e Layra sono due personaggi creati con precisione quasi maniacale. Tutti i loro aspetti, dal più innocuo al più pericoloso, sono decritti con incredibile precisione e mi hanno portata ad odiarli, soffrire con loro, amare con loro e alla fine anche a disperarmi e sorridere quando una sorta di pace di raggiungerà.

Passiamo alla storia: Nasir è il fratello minore di Quadir, capo del clan Hassan. Quadir e Nasir sono fuggiti dal Libano dopo che il loro padre ha distrutto una moschea in un attentato bomba. Entrambi i fratelli sono rimasti danneggiati dal geso del padre e anche dai vari soprusi che hanno dovuto subire a causa sua. Nasir, più del fratello, ha però sviluppato una psiche mostruosa, preda della violenza e del sangue. Lui ha bisogno di uccidere e questo me lo ha fatto immaginare come un mostro assetato di sangue e vendetta, impossibile da domare e controllare. Nonostante la sua bellezza esteriore, Nasir è come un bellissimo serpente: aggraziato e sensuale fuori, ma pronto ad attaccare e uccidere con il suo veleno al minimo movimento. Il personaggio di Nasir mi ha scatenato forti emozioni: per tutta la prima parte del romanzo l’ho odiato davvero con tutte le mie forze, per il suo carattere, per le sue azioni, per le sue parole. Daltronde questo dovrebbe essere un punto a favore della scrittrice: solo le migliori autrici riescono a creare personaggi così complessi da portare i loro lettori a delle emozioni così forti. Nasir, però, nasconde altro sotto quel suo aspetto incredibilmente bello e quella sua anima più nera dell’inchiostro. Nasconde un bambino traumatizzato dal padre e un fratello fedele che è disposto a fare qualsiasi cosa per rendere orgoglioso di lui Quadir, capo del Clan. Dopo una delle sue bravate, Nasir dovrà dimostrare al fratello Quasir che è davvero parte del clan. Sarà disposto a fare qualunque cosa pur di ottenere il perdono del fratello maggiore e la fiducia dei suoi cugini. L’incarico che Quadir assegna al fratello, però, potrebbe davvero distruggerlo.

I suoi occhi sembrano appartenere a Lucifero in persona, mi lacerano la pelle e le ossa, e il suo sguardo mi arde come lava incandescente che xampilla furiosa dalla gola dell’inferno.

Layla, d’altro canto, non è in una situazione migliore. La ragazza è bella, talentuosa al piano e con una lingua davvero impertinente, ma anche lei è traumatizzata nella sua psiche a casa di fatti che l’hanno coinvolta quando era solo una bambina. Il trauma di perdere la madre e la sorellina in un tragico incidente l’hanno portata a sviluppare una sindrome sociopatica e disordinata, che la porta ad allontanarsi da tutti e stare per lo più da sola. Da quella tragica sera Layra non vive più. Lei sopravvive. Va all’università, frequenta la sua unica amica, va a ballare e beve con lei, ma non vive davvero. L’unico momento nel quale è davverso sè stessa è quando suona al piano. Quelle note e quei suoni riescono a riportare in lei la vita perduta, le emozioni soffocate e una parvenza di umanità. Una sera, dopo l’ennesimo rimprovero dalla sua insegnante di piano, Layra viene trascinata dalla sua amica in una discoteca per ballare e sballarsi. Sarà proprio lì, in quella discoteca affollata, che Layra incontrerà il suo destino, attraverserà il punto di non ritorno che la porterà verso il suo futuro o verso la morte.

Come potrete immaginare, Nasir ha avuto l’incarico di rapire Layra. Il fine di tutto questo? Quadir vuole ricattare il padre della ragazza per ottenere che il suo clan non venga più indagato dalla polizia tedesca. Da questo momento in poi la storia diventa crudele, oscura e indicibile. Nasir porterà Layra a invocare la morte più e più volte a causa delle torture che le infliggerà, sia nel corpo che nella mente. Layra cercherà in tutti i modi di resistere ma il suo corpo, al contrario della sua mente, non è così forte da poter resistere al Principe delle Tenebre.

Spesso, da questo punto della storia in poi, mi sono detta che non sarei riuscita a terminare la lettura. A causa dei dialoghi, a causa delle scene, a causa delle emozioni che mi procurava la lettura. Il dolore e il tormento che ha provato Layra mi hanno fatta soffrire e le tenebre di Nasir, insieme al suo carattere, mi hanno portata ad odiarlo fortemente. Nonostante questo qualcosa però mi portava sempre a voltare pagina, a leggere un nuovo capitolo, a tifare per Layra e il suo carattere irruento sperando così di vederla vincere, con il suo fuoco interiore, le tenebre esterne che la avvolgevano.

Una cosa so per certo, ovvero che farò di tutto per sopravvivere, non permetterò che si prenda l’unica cosa che mi resta: la mia vita.

L’atteggiamento combattivo di Layra, però porteranno il mostro interiore di Nasir ad uscire allo scoperto. Lui non le risparmia niente: torture fisiche e psicologiche, ferite, umiliazioni. Nasir cerca in tutti i modi di piegare Layra al suo volere, ma la combattiva ragazza non lo accontenterà. Preferirebbe morire al piegarsi a lui. Preferirebbe uccidersi da sola prima di sottostare agli ordini del suo carceriere. Questo suo atteggiamento la porterà a delle azioni che la metteranno spesso in pericolo, ma anche a guadagnare un’altra ora di respiro e poi un’altra ancora.

Fino ad ora il romanzo potrebbe sembrare un classico dark romance a sfondo psicologico. La parte interessante? Ora ve la dico, senza spoilerarvi troppo. Nasir ha un’anima nera, questo lo sappiamo, ma cosa succede quando la tua anima nera fa emergere anche quella di qualsun’altro? Layra scopre dentro di sè qualcosa che non sapeva esistesse. Non la classica Sindrome di Stoccolma, ma qualcosa di diverso, più oscuro e tenebroso. Una passione che la porterà a scendere negli inferi della mente di Nasir, che la porterà ad abbracciare quella oscurità e a farla propria, fino a non poterne più fare a meno.

Dovrei provare solo repulsione nei suoi confronti, ma non è così. Non so cosa ci sia di sbagliato in me, eppire quest’uomo pericoloso che mi tiene segregata in una soffitta mi suscita forti emozioni fisiche.

Nasir e Layr, in un certo senso, si completano. Al suo interno Nasir possiede l’oscurità che ossessiona e attrae tanto Layra, al tempo stesso lei è la luce e il fuoco che riscaldano lui. Se deciderete di leggere il romanzo la sfida più ardua per voi non sarà comprendere Layra e le sue scelte, ma comprendere Nasir, la sua anima e la sua mente. Il suo bisogno di sangue e vendetta, il suo bisogno di infliggere dolore. 

La lettura di Eternal night, fatta tutta d’un fiato (ben 6 ore di lettura initerrotta che per me sono davvero un record), mi ha portata ad immergermi in una oscurità che non avevo mai affrontato prima. Insieme a questi personaggi, descritti magistralmente, e allo stile dell’autrice davvero incalzante e mai scontato, ho potuto conoscere un nuovo genere. Di certo non vi dirò che ora ne sono ossessionata, perchè mi riservo di dirvi che, per me, forse questi romanzi sono troppo forti, ma posso dirvi che a volte immergersi in qualcosa di oscuro fa apprezzare meglio la luce che ci circonda.

Alla fine della lettura non so che voto dare a questo dark romance. Come ho detto non sono un’esperta del genere, quindi non ho grandi metri di paragone. Posso dirvi che la storia è incalzante e appassionante, che ci sono scene crude e forti, che le emozioni che vi porterà la lettura sono ancora più forti e spesso anche in contrasto tra loro. Se non avete paura di immergervi in questo girone infernale insieme a Layra e Nasir entrate, ma sappiate che quando ne uscirete non sarete più gli stessi.

BELLISSIMO.

                      

INFUOCATO.


Questo è il primo romanzo di Debora C. Tepes che leggo. Una lettura particolare.

Alla prossima storia,

XOXO, Letizia.

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